23 agosto, 2006

Quién Sabe?

E' di questi giorni l'annuncio dell'uscita della nuova rivista a fumetti Mono edita dai tipi della Tunuè.
La presentazione ufficiale dovrebbe avvenire al prossimo salone di Lucca Comics, a novembre e vedrà coinvolti nell'iniziativa molti autori affermati.
Anch'io nel mio piccolo darò un contributo, con una tavola autoconclusiva scritta da Fabrizio Lo Bianco dal titolo Quién Sabe? realizzata qualche mese fa e che parla, a modo nostro, di Cuba, delle sue contraddizioni e degli eccessi di quella bellissima isola.
L'argomento della tavola è in linea con quello di questo numero uno della rivista, che tratta dell'America in generale.
Non mi resta che fare un grande "in bocca al lupo" agli amici della Tunuè e ai fautori di questa iniziativa Marco Rizzo e Sergio Algozzino.


17 agosto, 2006

A Santulussurgiu, everybody!

Solo due righe, per segnalarvi l'incontro a Santulussurgiu (in provincia di Oristano) con gli autori Bruno Enna, Michele Medda e Silvio Camboni per parlare del mestiere di fumettista 'in' e 'dalla' Sardegna, che si terrà domani venerdì 18 agosto, alle 19.30, nell'ambito delle iniziative de "L'isola del teatro", manifestazione giunta alla IV edizione che si affianca a mostre, laboratori e dibattiti sulle varie sfaccettature dell'arte del "racconto", dal teatro, alla danza, alla poesia, al cinema, al fumetto.
All'incontro, nel quale sarò presente anch'io con tutto il mio fisico (... e che fisico!) e con alcune mie tavole in mostra, presenzierà tutto il fior fiore delle belle speranze del fumetto sardo.
Quindi se vi farà piacere, potreste correre il rischio di incontrare oltre al sottoscritto, gli amici: Giorgia Atzeni, Massimo Dall'Oglio, Dany&Dany, Fabrizio Lo Bianco, Emiliano Longobardi, Marco Meloni, Roberta Migheli, Daniele Mocci, Luigi Serra, Smoky Man, Antonio Solinas, Marco Tanca e Luca Usai.
Sarà la solita amichevole occasione di incontro tra autori che si stimano e i loro afficionados, alla quale vi consiglio di non mancare. Quindi... a Santulussurgiu, everybody!

08 agosto, 2006

Il mio amico Fritzgerald

È forte il mio amico Fritzgerald! Il più forte di tutti. Il più forte nel lavoro, il più forte con le donne, il più forte nel gioco.

Se hai una serata da risolvere, chiami lui ed il successo è assicurato. Se hai un problema che ti assilla, eccolo pronto al tuo fianco, sempre con le parole giuste e i modi adeguati per aiutarti a superare qualsiasi dilemma con la disarmante semplicità che deriva dalla sicumera di chi sa il fatto suo, sempre.

Quando Fritzgerald si rivolge a qualcuno, è difficile non riuscire a resistere dall'ascoltare ogni sua parola, ammirare ogni suo gesto. Ci vuole un enorme sforzo per non rimanere rapiti in religioso silenzio, timorosi di infrangere la magia e il prodigio del suono della sua voce, rassicurante come solo la sua sa essere.

È troppo forte il vecchio Fritz, anche quando racconta balle. Nessuno come lui sa spararle così grosse, enormi, supreme, immense e nessuno come lui riesce, se vuole, a farle bere al suo prossimo che sembra non aspettare altro, a bocca aperta, permeato dal suo carisma e dalla sua personalità.

Forte... troppo forte, il mio amico Fritzgerald.

Pensate che una volta, sul fare della sera, l'ho visto piangere.
Senza accorgersi della mia presenza stava al buio, solo, singhiozzava sconsolato asciugandosi le lacrime con il suo candido fazzoletto, tirato fuori dal taschino della giacca dove faceva sempre bella mostra di sé. Di tanto in tanto emetteva dei piccoli lamenti e pronunciava incomprensibili parole sommesse, disperate e sublimi allo stesso tempo.

Io avrei voluto fare qualcosa per aiutarlo, ma cosa? Purtroppo, non sono forte come lui, non so parlare alla gente come sa fare lui e inoltre, preso dal timore che egli potesse scorgermi nella penombra e che potesse provare imbarazzo per lo stato in cui si trovava (solo uno stupido come me potrebbe credere che egli possa provare imbarazzo, per qualsiasi cosa) e ancor più assalito dal terrore di non riuscire a gestire una simile situazione, come certamente avrebbe saputo fare lui, ho preferito defilarmi e lasciarlo lì, nella sua superba solitudine.

Ancora oggi conservo il ricordo di Fritzgerald, il mio amico, solo nell'ombra con il viso rigato dalle lacrime, la testa tra le mani e ancora oggi, dopo tanto tempo, nulla appare ai miei occhi più sacro, splendido e soprannaturale di quella immagine.
Mi ritengo fortunato al pensiero di avere uno come lui per amico, perché se mi fossi trovato nella medesima circostanza lui avrebbe certamente trovato il modo di darmi conforto, anche solo con la sua presenza, come nessuno sa fare.

È troppo forte Fritzgerald... il mio amico Fritzgerald!
(Questo mio breve racconto è stato pubblicato nell'ottobre del 2005 sul n. 2 della rivista mensile "ARTrosi").

03 agosto, 2006

Si lavora e si fatica, per la panza e...

... Vabbè, lasciamo perdere la rima, che è meglio!
Io sono sempre qua, imperteritto a proseguire nell'impresa che mi vedrà impegnato ancora per tutto agosto e buona parte di settembre (per i dettagli, vedi il post precedente).
Mi dicono che fuori c'è il sole, anche se in questi giorni si è messo un pò di vento. Comunque, pare che al mare non si stia male e che fa molto caldo.
Ma io, non ci credo. Preferisco pensare che ci sia una bufera della Madonna con rovesci temporaleschi localizzati sulle coste e che, forse, sia meglio stare qui al sicuro tra le mura di casa.
Eh, eh... non mi fregate. Sono furbo, io! Me l'ha detto anche il mio amico coniglietto rosa, che ogni tanto viene a trovarmi con il Cappellaio magico.
Eh, eh, eh...